Dopo oltre dieci anni, la comunità valeggiana ha finalmente un nuovo servizio fondamentale per il paziente fragile e per l’anziano.
È stato inaugurato oggi l’Ospedale di Comunità di Valeggio sul Mincio. Ospiterà le persone, in via di guarigione, ma non ancora negativizzate, che presentano il rischio di contagiare i propri congiunti nell’evenienza in cui non dispongano di un’abitazione con spazi adeguati a consentire loro di rimanere isolati dai familiari/conviventi.
Per dare una risposta a questo problema, l’Ulss 9 Scaligera ha deciso di destinare gli ospedali di comunità le persone non più in fase acuta, ma che devono proseguire con le ultime cure per negativizzare il virus.
Valeggio sul Mincio aspetta da oltre 10 anni l’ospedale di comunità, un luogo destinato a persone fragili e che hanno la necessità di ricevere cure specifiche vicino a casa.
Nell’emergenza Covid, Valeggio offrirà un altro servizio per la nostra e per le altre comunità, senza alcun pericolo per i valeggiani, dato che l’accesso e la dimissione di questi pazienti avverranno nella parte opposta dell’Ospedale rispetto all’ingresso anteriore utilizzato per le attività attualmente presenti (UTAP, centro prelievi, servizio vaccinazioni…). In questa parte saranno dedicati percorsi e ascensori specifici che serviranno quest’area e saranno bloccati per il resto dei piani e quindi non accessibili da altri.
Stamattina con sopralluogo a cui hanno partecipato il sindaco Alessandro Gardoni, l’assessore Veronica Paon, la rappresentate dei medici di Medicina Generale Dott.ssa Veronica Messetti e Dott. Marco Mazzi delegato Ulss9 all’interno del COC (Centro Operativo Comunale) di Valeggio, è stato constatato che non vi è alcun punto di incontro o commistione tra i pazienti che afferiscono alle aree già attive nel centro Polifunzionale e i pazienti che accederanno all’Ospedale di Comunità.
“Come per tutti i reparti dedicati all’emergenza – spiega il sindaco – anche per questo non saranno possibili visite di parenti e gli unici che accederanno al reparto saranno, oltre i pazienti stessi, il personale sanitario. Inoltre, i pazienti non potranno uscire dal reparto se non per eseguire accertamenti in altra sede, sempre da percorso dedicato o per la dimissione”.
Dal sopralluogo è emersa un’ulteriore possibilità per i cittadini. “Non solo accoglierà i positivi dimessi dagli ospedali che hanno superato l’acuzie – sottolinea Messetti – ma anche i valeggiani che, già a casa dopo dimissione, causa persistenza dei sintomi avranno bisogno di ulteriori cure ospedaliere”.
All’interno del Centro Polifunzionale sono già attivi altri servizi per emergenza COVID19; una postazione SISP (Servizio Igiene e Sanità Pubblica) e una sede USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) che tramite colloqui telefonici e visite a domicilio supportano l’assistenza territoriale dei pazienti positivi.