Il presidente regionale dei volontari Anas Francesco Bitto aveva lanciato un accorato appello alle farmacie affinché, invece di esporre certi cartelli, si facessero carico di un gesto di cuore, donando le mascherine che hanno acquistato a più di 0,50 € a coloro che non hanno reddito da 2 mesi e che fanno fatica a mettere sul tavolo un “tozzo di pane”.
Ma dal fronte farmacie arriva la replica che mostra una visione generale diametralmente opposta. «Molte farmacie sono pubbliche e gestiscono il servizio per conto del Comune e sono soggette a un controllo di un revisore dei conti, vigilanza Anas e Corte dei Conti – ribatte Fabrizio Bertolini amministratore unico di Gsi che gestisce le farmacie comunali di Villafranca (nella foto) -. Diversamente dai privati, i soldi che amministro non sono miei e scontare un prodotto a scapito dei soldi della collettività sarebbe un danno erariale che sarebbe pagato dal sottoscritto. Richiamo alla responsabilità chi ricopre incarichi di primo piano nel volontariato prima di lanciare appelli generici incitando alla protesta contro il Governo perché il tutto ricade su chi lavora in prima linea, i farmacisti, che si trovano ad affrontare clienti inferociti e spaventati. I cartelli citati per taluni sono stati l’unico mezzo di difesa, anche se non li troverà nelle farmacie di Villafranca. Ci siano confrontati con la dott. Vecchioni di Federfarma che si trova a gestire una situazione caduta dall’alto e si sta adoperando per risolvere i problemi degli associati».
Espressi entrambi i punti di vista, la gente si sarà fatta la propria opinione in merito. Di sicuro a rimetterci più di tutti da quando è scoppiato il virus sono i cittadini che noi sentiamo tutti i giorni e in giro c’è davvero della disperazione.