Presentazione ufficiale oggi della mostra Germogli d’arte che resterà allestita a Villa Venier a Sommacampagna per tutto il periodo estivo. Si tratta di una mostra collettiva, composta da 5 sotto-mostre della durata ciascuna di 2 settimane. Fino all’8 settembre, gruppi di artisti locali, professionisti e amatori, esporranno le proprie opere per dar voce al fermento culturale di Sommacampagna.
«Più che un taglio del nastro è un’occasione di un brindisi tra di noi alla ripartenza – spiega l’assessore Eleonora Principe -, un ringraziamento al territorio e ai suoi artisti. Villa Venier è la casa della cultura e dei cittadini di Sommacampagna. Abbiamo subito l’emergenza sanitaria ma ora riapriamo le porte simbolicamente. Il turista non sarà straniero ma di prossimità. In questa occasione a maggior ragione può allacciarsi alla rete culturale del nostro territorio. Il patrimonio artistico di Sommacampagna non è formato solo da luoghi, ma anche da una moltitudine di persone, artisti che quotidianamente lavorano, producono, trasformano il loro pensiero in opere d’arte. È da qui che si vuole ripartire dopo l’emergenza Covid, facendo rinascere la cultura dalla nostra terra».
In rappresentanza del sindaco Bertolaso, l’assessore Giandomenico Allegri sottolinea questo percorso fortemente voluto dall’amministrazione. «Villa Venier è diventata un punto di riferimento per l’attività culturale. Covid ha bloccato la normale programmazione. Non ne siamo fuori, ma vogliamo ripartire e con le mostre qui si può pensare positivo. Tutto ridotto ma un segnale che non ci fermiamo. E’ stato un grande lavoro di squadra, grazie a Stefano Fasoli motore delle iniziative, Eleonora Principe che ha lavorato in maniera incessante per portare avanti l’attività insieme al comitato Biblioteca e l’ufficio cultura».
Poi la consegna degli attestati, presenti anche gli allievi dell’Utl, che in casa hanno continuato a produrre le loro opere, e il Gruppo del Mula seguito dagli educatori Giovanni e Andrea che porta avanti il MuraleLab, progetto comunale nato 4 anni fa per mettere insieme dei giovani appassionati d’arte.
Elena Turazzini ha chiamato tutti gli artisti. «Fa pensare che si pensi che il lavoro meno necessario al mondo è quello dell’artista. Quindi è un segnale forte dare importanza all’arte che è necessaria e non sacrificabile. Siamo ripartiti da dove ci eravamo interrotti».