C’erano due punti all’odg del consiglio comunale ma la parte del leone l’hanno fatta le comunicazioni iniziali. Il presidente Maurizio Facincani, infatti, ha annunciato che il consiglio del Catullo aveva accolto la richiesta, avanzata nella precedente seduta da Nicola Terilli, di venire ad illustrare all’assemblea villafranchese le tematiche che riguardano l’aeroporto. Ma è stata soprattutto la comunicazione sull’ospedale a scatenare il dibattito. “L’assessore Coletto, l’architetto Canini e il direttore dell’Ulss 22 Dall’Ora saranno a Villafranca per parlare al consiglio giovedì 24 alle 18. E’ un impegno che avevano preso e l’hanno mantenuto”. Paolo Martari: “Avevamo presentato richiesta di consiglio comunale straordinario su temi di grande importanza per la collettività. Ora vediamo due soli punti all’odg e ci è sembrata poca attenzione alla nostra richiesta che era anche politica. Capiamo le necessità burocratiche e procedurali ma stasera si poteva fare. Non andiamo alle calende greche.E sull’ospedale possiamo dire alla buon’ora visto che dovevano venire mesi fa”. Facincani: “Non è stata dimenticata, ma va detto che già alcuni argomenti erano stati affrontati in sede di dibattito sulla ricognizione degli obiettivi. E altri argomenti li affrontiamo portando a parlare gli enti coinvolti”. Tovo: “Si fa un bussolotto, non un ospedale. Ci sono 23 milioni da spendere invece che 40 e non si sa cosa si mette dentro. Rispetto a quello che dice la Regione è sbagliato dire che si farà un ospedale. Non ce l’avremo più”.Lucio Cordioli: “Alla buon’ora? Senza il polo unico da voi sostenuto, che è stato un ostacolo, questo dibattito l’avremmo fatto prima. C’è stato grande impegno per completare l’ospedale da parte del Centrodestra che ha sempre creduto in questo progetto. Purtroppo la burocrazia nel pubblico paralizza gli interventi. E’ chiaro che il tempo è passato ma gli impegni vengono mantenuti. Rivendichiamo il “bussolotto“ che diventerà il polo di riferimento dell’Ovest veronese”. Facincani: “Fa molto male sentir certi discorsi perché questa tematica la vivo in prima persona. Non bisogna dire cose imprecise basandosi su documenti che non si conoscono o non si capiscono. Conoscete lo stato della sanità. Il Magalini è l’unico cantiere nel Veneto che partirà, anche considerando i lavori minimali. Qui non c’è solo un aspetto ideologico, ma ci sono anche contenuti tecnici. Se non sono venuti in precedenza, è perché il venire a parlarne prima della procedura ultimata avrebbe provocato un vizio di forma e messo in discussione l’inizio dei lavori. Si può discutere, certo, sui contenuti, ma qui lo stabilisce la legge. C’è un percorso graduale che riguarda Villafranca e Bussolengo. Qui parliamo della salute della gente e mi aspetterei che tutti lavorassero nella stessa direzione. Mi vergogno quando a Venezia mi sento dire da chi decide che ci sono amministratori villafranchesi che sono contro. E parlare di mega strutture non è più al passo coi tempi. La nuova sfida è puntare non sui grandi casermoni ma sulla tecnologia, le attrezzature e la qualità. Per esempio, poter andare all’ospedale e farsi un esame collegato informaticamente col centro tumori di Milano senza doversi spostare ed avendo una risposta immediata non è cosa poco. Non puoi dire bussolotto e parlare di meno soldi ben sapendo cosa vuol dire una base d’asta. Basta riempirsi la bocca parlando di cose che non si sanno”.