Il Covid ha condizionato anche le Celebrazioni per la Giornata del 4 novembre che quest’anno si sono sono svolte (e si svolgeranno) in forma ridotta, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale. Davanti al monumento ai Caduti di piazza Giovanni XXIII c’è stata una cerimonia ristretta con la sola posa di due corone, l’alzabandiera e il silenzio suonato da un trombettiere.
«Io ci credo è lo slogan del 4 novembre 2020, “Giorno dell’Unità Nazionale” e “Giornata delle Forze Armate” – ha detto il sindaco Roberto Dall’Oca presente con gli assessori Nicola Terilli, Claudia Barbera, Anna Lisa Tiberio e Jessica Cordioli e i consiglieri Franco Pennacchia e Andrea Pozzerle -. Una guerra combattuta da giovani italiani sicuramente da molti odiata, sicuramente per alcuni imposta, che ha fatto vittime, vedove ed orfani. Ma grazie al loro sacrificio e al loro spirito oggi noi godiamo di libertà e democrazia. Una libertà che oggi viene meno per colpa di un virus che per analogia non abbiamo voluto, ha fatto vittime e ha toccato profondamente la nostra sensibilità ed il nostro vivere quotidiano. Gli eroi di allora erano i nostri ventenni al fronte e le migliaia di donne che si caricavano di tutti i problemi famigliari. Oggi gli eroi sono tutte quelle persone donne e uomini che tutti i giorni si assumono l’onere di affrontare questa emergenza. Lo sono le famiglie, le madri, gli imprenditori, i lavoratori, gli insegnanti, le associazioni di volontariato, i rappresentanti delle forze armate, il personale medico e infermieristico. Oggi dobbiamo essere tutti uniti per combattere la nostra moderna guerra. Crederci oggi superando lo sconforto, le paure, l’incertezza vuol dire guardare avanti e lottare per un futuro migliore. Vuol dire seguiamo il vostro esempio e combattere per noi, per i nostri padri e per i nostri figli. Vuol dire grazie per quanto avete fatto, grazie del vostro esempio ne faremo tesoro».
Alle parole del primo cittadino hanno fatto eco quelle del vicesindaco del consiglio dei ragazzi Tobia Brigo che ha ricordato la trasferta a Roma nei luoghi simbolo delle istituzioni italiane, a un anno di distanza, con visite al Quirinale, Ministero della difesa, la Casa dell’aviatore, Ministero dell’istruzione, Università e Ricerca a Roma, Altare della Patria.
«Siamo contenti che il Comune abbia organizzato questo momento nonostante il Coronavirus – ha sottolineato il comandante del Terzo Stormo Giovanni Luongo -. Il IV Novembre, infatti, per noi era anche l’occasione per illustrare alla popolazione non solo l’attività svolta nei vari scenari di crisi mondiale ma anche quanto viene svolto a sostegno delle popolazioni durante le emergenze, come questa del Covid».
In mattinata c’era stata anche una piccola cerimonia davanti ai monumenti ad Alpo e Pizzoletta.