Sono oltre 1.500 le firme raccolte in poco più di due settimane dai militanti di Borgo Libero e del Partito Democratico per sospendere l’iter avviato dall’Amministrazione e dare corso ad un processo informativo e consultivo prima di procedere all’annunciata costruzione della tangenziale sud che negli intenti del Comune punta ad alleggerire il traffico di Villafranca. Stamane sono state depositate presso il protocollo comunale. «Chiediamo all’Amministrazione che posticipi la discussione in consiglio comunale della variante urbanistica correlata al tracciato della tangenziale, programmata entro la fine del mese di marzo – sottolineano i promotori dell’iniziativa – . Confidiamo che nei prossimi giorni, prima del passaggio in consiglio comunale, venga convocato un incontro per ragionare compiutamente di un tema – quello della tangenziale sud – che è assolutamente centrale per lo sviluppo urbanistico della città e, al contempo, per garantire (anzi, migliorare!) l’attuale livello di servizi per il benessere dei villafranchesi».
La raccolta si è sviluppata sia sui canali informatici che di persona. Negli scorsi due week end i sostenitori dell’iniziativa hanno presidiato il percorso ciclopedonale, posizionandosi nel luogo dove il prospettato tracciato della tangenziale sud dovrebbe oltrepassare il fiume Tione tramite un nuovo ponte da realizzare a raso, dove hanno distribuito depliant informativi e invitato i passanti a condividere la petizione. «Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto nonostante le restrizioni della pandemia – dichiarano i consiglieri Matteo Melotti (PD) e Andrea Cordioli (BL) -. Abbiamo ritenuto doveroso attivarci subito per sopperire ad una grave carenza dell’amministrazione, la quale non ha informato i cittadini villafranchesi e del territorio circostante a Villafranca tramite opportune iniziative. La stragrande maggioranza delle persone ha compreso le motivazioni della nostra richiesta e non è stato difficile convincerle ad aderire. È il segno di quanto sia diffusa e radicata la preoccupazione che una delle poche aree del nostro territorio destinate alla socializzazione ed alla qualità della vita possa essere irrimediabilmente danneggiata».