Col via libera ad AstraZeneca viene nuovamente rimodulata la campagna vaccinale nel Veronese con qualche novità. Da oggi ripartono le prenotazioni. Da lunedì si tornerà ad utilizzare AstraZeneca. Chi soffre di determinate patologie verrà contattato direttamente dai centri dove sono in cura. Due linee operative: la chiamata delle classi d’età degli anziani e in modo più mirato per tutte le altre categorie di persone che sono gli utenti multifragili e categorie professionali come il mondo della sicurezza (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, esercito) e il mondo della scuola. «Molti insegnanti sono già stati vaccinati – sottolinea il direttore generale Pietro Girardi -. Chiediamo un piccolo sforzo a chi si era già prenotato di andare a riprenotarsi per non sprecare dosi e nemmeno un minuto del personale a disposizione. Abbiamo modificato leggermente il programma dando l’opportunità anche a chi non è inserito nella nostra anagrafe, che esercita ma non è residente. L’insegnante dovrà fare una autocertificazione. Mediamente nelle prossime due settimane avremo a disposizione circa 15 mila dosi, 11 mil di Pfizer e 4 mila di Moderna tra prime e seconde dose. Entro prossima settimana contiamo di chiudere queste categorie. Poi si procederà con le multifragilità e le varie classi di età. Per la prenotazione ci sarà un numero da chiamare o via informatica, in punti agevolati per chi non è pratico. Poi prenderà corpo la possibilità per le aziende di vaccinare i propri dipendenti e i loro famigliari. Stiamo progressivamente aumentando le possibilità di vaccinazione, con più dosi e più luoghi. Puntiamo a 10 mila vaccini al giorno. La fase di anamnesi è quella che richiede più tempo e attenzione. I medici di base in questo senso, visto che ben conoscono il proprio paziente, possono rappresentare un valore aggiunto. Possono fare una valutazione preliminare. Sul nostro sito sarà visibile la prossima settimana cosa stiamo facendo e cosa si farà nelle prossime settimane così gli interessati potranno vedere a che corte di utenti si sta provvedendo».
Grazie all’intesa regionale con i medici di famiglia si potrà vaccinare a casa o in spazi messi a disposizione dai Comuni col supporto del volontariato che già adesso sta facendo un grande sforzo per il bene comune.
«L’intesa sarà su 3 modalità operative – spiega il dottor Frapporti in rappresentanza della medicina generale – . I pazienti domiciliari fragili che a Verona sono circa 20 mila. Seconda in ambulatorio. La terza in collaborazione con sindaci, parrocchie e Protezione Civile per punti vaccinali di prossimità che dovranno essere almeno 40 (ne furono fatti 21 per l’influenza con 180 mila vaccinati in un mese) a cui potranno fare riferimento anche i piccoli comuni. Poi c’è il progetto dell’utilizzo delle cure monoclonali che potranno evitare l’intasamento degli ospedali».