«Confidiamo di riportare pian piano alla normalità ospedali come il Magalini». E’ questa l’affermazione più importante, per il territorio villafranchese, fatta oggi dal direttore generale dell’Ulss 9 Pietro Girardi. «In tempi brevissimi, appena ci sarà la dimissione di alcuni pazienti, contiamo di riaprire l’attività chirurgica. E’ questione di pochi giorni. Se cala il numero di ricoverati, anche il punto nascita. Prima dell’estate».
Una risposta indiretta alla vicepresidente della commissione Sanità a Palazzo Ferro Fini, la consigliera dem Anna Maria Bigon, che ha inviato una nuova interrogazione all’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin. «Da novembre il Pronto Soccorso è stato trasformato in Punto di Primo intervento Covid, i posti letto dell’area medica e chirurgica riservati ai pazienti positivi al Sars-CoV-2; le attività del Punto Nascita e della Pediatria sospese, mantenendo soltanto le prestazioni di assistenza ostetrica alle donne e ai neonati nel percorso nascita e le prestazioni ginecologiche urgenti. C’è il timore che sia l’anticamera di un ridimensionamento».
Sull’argomento è intervenuto anche il sindaco Roberto Dall’Oca: «A scadenza di qualche settimana viene riproposta questa storia del ridimensionamento. Purtroppo saremmo tutti felici se la pandemia fosse scomparsa. Non è così. Per il resto siamo in contatto costante con Ulss e Regione per far sì che una volta finita la pandemia il Magalini possa sviluppare al meglio, come ha fatto per il Covid, il suo ruolo di ospedale d’eccellenza per le altre patologie».
Girardi ha parlato anche delle prossime mosse in tema di vaccinazioni. «Domani raggiungeremo l’80% degli ultrasettantenni (gli ultraottantenni sono oltre il 95%),. Ad oggi gli ultrasessantenni sono 55%, verso il 17/18 maggio saranno all’80%. Per questo ribadisco che c’è la possibilità di prenotarsi per questa fascia. E’ una sorta di ultima chiamata alle armi perché dopo questa settimana cambieranno gli scenari e non sarà più la classe attualmente privilegiata. Poi ne terremo una piccola quantità in over booking per i ritardatari. E se un iscritto non viene, preghiamo di avvisare perché abbiamo avuto anche 300 persone aspettate che non si sono presentate. Domani i nostri medici di medicina generale avranno 7236 vaccini Pfizer che verranno somministrati a domicilio a disabili e vulnerabili che non possono recarsi ai centri. Abbiamo incentrato il vax day su queste categorie proprio perché sono un po’ in ritardo. In quei centri allestiti grazie a sindaci e associazioni di volontari che ci stanno supportando si faranno gli ultrasessantenni. Nello scalare delle varie fasce d’età, quando si arriverà alle fasce che rappresentano quelle lavorative si potrebbe cambiare tipologia di strategia con le vaccinazioni nel mondo delle imprese. Stiamo aspettando i protocolli. Stiamo incontrando i rappresentanti delle associazioni di categoria per essere pronti per quando i vaccini arriveranno in quantità importanti e non fare scorta, per vaccinare tutti nel minor tempo possibile. Per gli altri ci siamo sempre noi coi i centri ufficiali. Potremo anche aprire altri centri in base alle necessità. Ogni giorno ci sentiamo col coordinamento regionale per far sì che il Veneto si muova in maniera omogenea. Comunque il vaccino è un supporto, ma non una garanzia. Quella deriva solo dai comportamenti individuali che devono essere consoni al momento che stiamo vivendo».
Sara Lombardi, responsabile di medicina generale a San Bonifacio, ha infine dato notizia di un nuovo ambulatorio reumatologico per chi soffre di sindrome post Covid, che lamenta dolori articolari e muscolari, una fibriomalgia e una stanchezza cronica che mina la qualità della vita delle persone, anche quelle non ospedalizzate. La prenotazione viene fata direttamente dal medico di medicina generale.

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