La discussione sul rendiconto (vedi articolo di ieri) ha portato anche ad allargare il campo agli argomenti più disparati. Soprattutto ospedale e sanità.
«Paghiamo i bagni chimici al centro vaccini di Caluri – accusa Isabella Roveroni (Pd) -. Bene che sia stato aperto ma purtroppo i posti disponibili sono pochi rispetto alle esigenze dei villafranchesi che sono costretti ad andare altrove. A Villafranca siamo stati puniti e mazziati. Ospedale resterà Covid fino a quando? Serve riaprire i reparti per dare risposte e affinché l’ospedale non muoia se no i medici vanno via. Bisogna alzare la voce se no i risultati non arrivano. Lavorare dietro le quinte non basta più. I tamponi come insegnante ho dovuto farli a Bussolengo».
La replica del sindaco Roberto Dall’Oca (insieme si può): «Il comunicato vostro sul giornale lo trovo assolutamente condivisibile e meritava il sostegno di maggioranza e minoranza. Anche noi siamo d’accordo sulle riaperture. Ho sempre detto che finita la pandemia, fin qui il Magalini ha fatto in pieno il suo dovere, l’ospedale deve tornare al percorso stabilito. Purtroppo Villafranca intera non ha portato rappresentanti in Regione. Il centro vaccini sta lavorando a gran ritmo dal lunedì al venerdì e fino alle 13, circa 300 vaccini al giorno. Quando esce la finestra di Caluri va subito in esaurimento. Purtroppo mancano i vaccini. Tanti centri sono chiusi come la Duca o centri messi in piedi dai sindaci. Il comandante Luongo ha già chiesto personale a supporto per arrivare a 5/600 vaccinazioni».
Più duro Adriano Cordioli (Insieme si può): «Sull’ospedale si viene qua e si dice una cosa e poi si va sulla stampa e si fa dell’altro. L’opposizione fa populismo e vuole parlare alla pancia delle persone e non va fatto».
Franco Pennacchia (Fratelli d’Italia) rincara la dose: «Venire qui a contestare con poco buon senso non è corretto da parte vostra. Vi sottovalutate da soli. Ascoltiamo i suggerimenti sensati ma decidiamo noi. Votate contrario o al massimo vi astenete e poi pretendete di dirci cosa fare? Non scherziamo».
La risposta di Isabella Roveroni: «Se da parte del sindaco e Maraia ho visto disponibilità al confronto, quando hanno parlato due dei capigruppo ho colto chiusura assoluta. Pennacchia non può dire che manchiamo di buon senso perché è un attimo offensivo».
Il sindaco Roberto Dall’Oca: «All’interno della minoranza ci sono persone con cui dialogo costantemente e altre con cui proprio non ci pigliamo. Mai su temi generali e importanti come il sociale non ci siamo mai sottratti al confronto e non lo faremo mai e faremo sempre il meglio per la cittadinanza. E’ un problema di dialogo che su certi temi è mancato, così poi ci sono queste ripicche».
Luca Pigozzi (Lega) è sulla stessa linea: «Le aperture ci sono state, poi leggere sul giornale il giorno dopo che l’opposizione va da sola non aiuta al dialogo».
Paolo Martari (Centrosinistra) ribatte: «Nessuno può dare patenti di capacità e incapacità. Se si richiede coerenza da parte di tutti, nessuno può fare il giudice nei confronti degli altri».