Villafranca è la frontiera veneta e l’emergenza Covid, con la destinazione esclusiva del Magalini alle cure del Coronavirus, ha acuito le preoccupazioni relative al futuro dell’ospedale. Ma oggi l’attenzione c’è stata. La visita dell’ assessore Regionale Manuela Lanzarin ha partecipato a un incontro organizzato dall’Ulss 9, presente col direttore generale Girardi e il direttore sanitario Signorelli, per permettere al personale di interfacciarsi con la responsabile della sanità veneta. Dalla Lanzarin, che era accompagnata anche dai consiglieri regionali referenti di zona Tomas Piccinini e Filippo Rigo, è arrivata la conferma della riapertura il 14 giugno del pronto soccorso e di conseguenza dei vari reparti.
«Era la notizia attesa da tutto il personale e da tutto il territorio – commenta il sindaco Roberto dall’Oca a nome di tutti i primi cittadini che di recente avevano richiamato l’attenzione sulla necessità di dare un futuro all’Ospedale di Villafranca di Verona -. Come abbiamo fatto presente con i colleghi, il Magalini serve un bacino di 150 mila abitanti. L’ospedale è stato costruito con un investimento regionale di 60 milioni di euro secondo tecniche edilizie all’avanguardia, a livello dei migliori standard ospedalieri europei. In questi mesi sono state realizzate strutture diagnostiche di primissimo livello, in particolare la risonanza magnetica e la Tac, e ora è assolutamente necessario dare corso alla loro attivazione, oltre che alla nomina di alcune apicalità primariali. Ci conforta l’attenzione della Regione e dell’Ulss perché la nostra popolazione ha sofferto per quindici anni la carenza di servizi sanitari e non potrebbe accettare un ospedale senza grandi prospettive di sviluppo. Lo meritano il personale, che con abnegazione e impegno si è fatto carico di questa emergenza e che ora deve avere certezze, i medici e i Primari che vogliono dimostrare il loro valore, la loro conoscenza e la loro professionalità, che non è seconda a nessuno, in una struttura d’eccellenza».