Il passaggio delle Frecce Tricolori ha suggellato la cerimonia della posa della prima pietra del Progetto Romeo dell’aeroporto Catullo. L’investimento complessivo supera i 68 milioni di euro ed è stato possibile anche grazie all’aumento di capitale di 35 milioni di euro votato lo scorso maggio all’unanimità dai soci della Catullo e che oggi risulta interamente sottoscritto. A tenerlo a battesimo tantissime autorità, non ultimi i sindaci Roberto Dall’Oca di Villafranca e Fabrizio Bertolaso di Sommacampagna, i due comuni che ‘’ospitano’’ l’aeroporto.
Il Progetto Romeo costituisce il principale intervento sul terminal dell’aeroporto Catullo previsto dal Piano di Sviluppo dell’aeroporto e riguarda la riqualificazione e l’ampliamento del terminal partenze, la cui superficie passerà dagli attuali 24.840 metri quadrati a 36.370 metri quadrati, a cui si aggiungerà la ristrutturazione di oltre 10.000 metri quadrati di aree già esistenti.
«Oggi parte un grande investimento in vista dei grandi avvenimenti che ci attendono a cominciare dalle Olimpiadi del 2026 che si concluderanno a Verona – afferma il presidente Paolo Arena -. La svolta fu nel 2015 dopo una prima ristrutturazione quando si è dato vita al polo aeroportuale del Nord Est. Un programma lungimirante. Recuperate quote di mercato e riportati bilanci in attivo. Col Covid due strade: bloccare tutto o procedere con l’aumento di capitale e questa via è stata adottata. Il valore di questi lavori supera di gran lunga quello economico perché potrà fungere da moltiplicatore di risorse e leva strategica capace di attivare sinergie tra tutti gli scali del territorio favorendo così la crescita del commercio e delle economie locali».
Tra i principali interventi previsti dal progetto: la riqualificazione architettonica della hall check-in, dove i banchi accettazione passeranno dagli attuali 40 a 46 comprensivi di postazioni self check-in e self baggage drop; la realizzazione di nuove sale d’imbarco al primo piano (dagli attuali 13 ai 19 gates di imbarco in totale) con nuovi torrini; la realizzazione di un nuovo sistema BHS (per lo screening dei bagagli da stiva) di ultima generazione con apparecchiature tomografiche Standard III ; la realizzazione di nuovi controlli di sicurezza al primo piano nonché la rivisitazione di tutti i flussi dei passeggeri per migliorare la sicurezza e la godibilità degli spazi.
«La nuova infrastruttura sarà realizzata in un’ottica di sostenibilità ambientale, alta manutenibilità e risparmio energetico, e sarà contraddistinta da un’immagine complessivamente rinnovata del terminal sia per gli aspetti architettonici, che per quelli relativi agli spazi commerciali che amplieranno la loro offerta che consentiranno di raggiungere nuovi standard qualitativi e ambientali» afferma l’amministratore delegato Monica Scarpa. L’elevata attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, la scelta delle tecnologie di ultima generazione e la qualità dei materiali consentiranno, infatti, di abbassare significativamente il fabbisogno energetico degli edifici (meno 80.000 kWh all’anno grazie al fotovoltaico), di ridurre le emissioni di Co2 di circa 700 (settecento) tonnellate/anno e di risparmiare complessivamente oltre 1.2 milioni di kWh all’anno grazie all’efficientamento energetico.
«Il Catullo, assieme agli altri aeroporti del Veneto rappresenta già oggi una delle porte di accesso privilegiate al nostro territorio – dichiara il presidente della Regione Veneto Luca Zaia -. Investimenti di lungo periodo, visione strategica e crescita sostenibile sono i principi alla base del progetto e sono gli stessi su cui si fonda anche la programmazione infrastrutturale della nostra Regione. Ancora più importante visto che qui il Covid ha picchiato duro».
Il Progetto Romeo rappresenta anche un grande intervento architettonico pensato per il maggiore confort dei passeggeri, fino a un flusso di oltre 5 milioni l’anno, e una maggiore fruibilità degli spazi a disposizione con un’area commerciale all’ingresso del tutto nuova e un duty free più ampio, con spazi dove acquistare i migliori prodotti dell’enogastronomia locale ma anche artigianato e prodotti Made in Italy di grande qualità.
Il presidente di Enac Pierluigi Di Palma dà una buona notizia: «Nel tempo questo progetto entrerà nelle somme finanziate dall’Europa nel Pnrr. Va sottolineato il coraggio di Verona di rilanciare e investire aspettando la ripartenza dopo la pandemia».
Da Roma il messaggio augurale del ministro Giovannini: «Un importante intervento che darà un ruolo centrale a Verona con benefici e ricadute sul territorio».
Le inconfondibili note di Morricone suonate dall’orchestra diretta da Diego Basso e la benedizione alla prima pietra del vescovo Zenti hanno dato un via libera beneaugurante ai lavori che si concluderanno a novembre 2024.