Rinforzare il patto educativo scuola-istituzioni-famiglie con l’obiettivo di educare e preservare i benessere dei nostri ragazzi. Lo chiede il Comune facendo il punto sulle emergenze educative e psicologiche della comunità scolastica. L’assessore Nicola Terilli manifesta, infatti, la percezione che di fronte alle emergenze Covid si stia un po’ indebolendo questa rete e quindi l’appello alle forze in campo nasce dalla valutazione della crescita di segnali di disagio. «Non necessariamente si concretizzano verso episodi di violenza verso coetanei o il patrimonio ma, per esempio, portano ad abbandonare la scuola o infliggersi autopunizioni. Queste situazioni possono essere colte anche all’interno della scuola. Magari veniamo a scoprirle dopo per qualche episodio di cronaca o dalle famiglie esasperate. Ai dirigenti dico di migliorare la coprogettazione con i professionisti del Comune e dell’Ulss sul territorio. Abbiamo progettualità che possono aiutare i genitori e gli stessi insegnanti ad affrontare molte situazioni di difficoltà del ragazzo. Siamo lavorando per attivare progetti di ascolto anche fuori della scuola con supporto psicologico e pedagogico alle famiglie».
L’assessore Anna Lisa Tiberio spiega che saranno chiesti alle scuole di presentare dei progetti che il Comune sosterrà con la compartecipazione in tutte le fasi. «Anche nel contesto scolastico docenti, dirigenti, amministratori, genitori, alunni e personale ausiliario sono coinvolti nella costruzione del processo scolastico per creare cittadini attivi e responsabili . Qui nessun processo viene calato dall’alto. Ci sono direttive superiori ma il territorio presenta anche altri attori che devono condividere. Quindi autonomia ma anche partecipazione e corresponsabilità. Serve alleanza con la famiglia».
Anche Filippo Pompei (Future is now) sottolinea l’importanza di fare rete tra diverse istituzioni: «In questo modo i territori possono mostrare le attività che svolgono e le difficoltà che incontrano per avere il giusto supporto».